Cara dottoressa, mi chiamo Maria, ho 40 anni e… sono delusa. Vivo in un profondo stato di frustrazione perché le cose non vanno come dovrebbero. Mi sembra che nonostante io mi comporti correttamente, le persone non ricambiano. Tutti sembrano mossi da un grande egoismo e hanno comportamenti che mi fanno vivere male. Nelle relazioni sentimentali, poi, ogni volta, dopo un primo periodo in cui le cose vanno bene poi succede qualcosa che mi fa “scadere” la persona e non riesco più a procedere nel rapporto data la grande delusione. Vivo molto male questa situazione. Come posso fare?
Maria
Cara Maria,
temo tu sia vittima dell’”inganno delle aspettative”, ovvero, citando Giorgio Nardone, “la tendenza ad attribuire ad altri le nostre percezioni e convinzioni, aspettandosi da loro esattamente le nostre azioni e reazioni”. Ovvero la tendenza a pensare che ciò che ha senso per noi lo abbia allo stesso modo anche per gli altri. Ci aspettiamo che gli altri provino quello che proviamo noi e che si comportino come ci comporteremmo noi in quella data situazione.
Questa psicotrappola è molto diffusa e può attivarsi in moltissimi ambiti della vita poiché è una naturale conseguenza dei processi di semplificazione che la nostra mente attua per muoversi agevolmente in un mondo complesso. Si tratta del processo di “autoinganno”, ovvero della tendenza ad avvicinare la realtà alle nostre credenze, ai nostri schemi, ai nostri vissuti. Sulla base dei nostri autoinganni creiamo collegamenti e costruiamo rassicuranti nessi causali… insomma diamo un senso stringente alle cose.
Così, quindi, tendiamo a semplificare la realtà nel modo che ci è più consono e ci aspettiamo che gli altri la leggano esattamente come noi, facendo fatica a concepire modalità differenti e creandoci spesso aspettative sbagliate.
Questo è molto pericoloso, perché quando le aspettative sono mal riposte aprono la porta a cocenti delusioni, fraintendimenti, grossi errori di valutazione, o anche a una forte rabbia, magari per “come va il mondo”, che non va mai come dovrebbe andare!
Spesso e volentieri quando ci sentiamo delusi, non dipende dagli altri… ma dalle nostre aspettative mal riposte, scollate dalla realtà.
Come uscirne? Con la flessibilità!
Dato che le aspettative non si possono certo eliminare, non dobbiamo farle irrigidire. È necessario allenarci costantemente alla flessibilità mentale immaginando tanti scenari diversi, abbandonando l’idea che il nostro punto di vista sia l’unico o tantopiù il migliore. Un buon esercizio sta nell’analizzare le situazioni ponendoci nel punto di vista di altre persone completamente diverse tra loro. Nostra madre, il nostro capo, il nostro amico d’infanzia, una persona che stimiamo e magari una che non stimiamo… e chiederci: come reagirebbe di fronte a ciò? Cosa penserebbe?
Ricordiamoci che tutto ciò che è rigido è fragile… e dà luogo a cocenti delusioni!
Un caro saluto
Dott.ssa Gloria Bezzegato
Dott.ssa Gloria Bezzegato
Psicologa Strategica
ordine degli Psicologi del Veneto n 11199
P.I. 05208830280