Come smettere di criticarsi?

Come smettere di criticarsi?

DOMANDA

Cara dottoressa, mi chiamo Andrea e ho 30 anni. Da sempre sono ipercritico verso me stesso, tendo continuamente a rimuginare su quello che faccio: quando conosco una ragazza, quando discuto con qualcuno, quando faccio un colloquio di lavoro… ogni volta in cui mi espongo è come se poi mi partisse una voce che mi dice: “non dovevi fare così” ,“facendo colà l’hai offesa” ,“sei stato sgradevole” ,“hai fatto brutta figura” ,“potevi fare meglio”… Cerco di dirmi che in realtà non posso aver fatto niente di così tanto sbagliato e che non ci saranno conseguenze disastrose, ma niente! Non riesco a smettere di colpevolizzarmi. Tutto ciò mi porta molta ansia e mi rende insicuro. C’è una via d’uscita?

Andrea

Risposta

Caro Andrea,
se ho ben compreso è come se tu vivessi un costante dissidio interiore, come se avessi una voce interna sempre pronta a mettere in discussione tutto ciò che fai o dici. Un giudice severissimo, che non ammette imperfezioni e che ti tormenta continuamente. Così tu fai di tutto per razionalizzare e per “farlo ragionare”, cercando di convincerlo che tutto sommato non puoi aver sbagliato così tanto, che non puoi aver fatto nulla di così grave. Ma più tu cerchi di farlo e più lui diventa severo, fino a trasformarsi in una sorta di inquisitore. E questa voce ti accompagna sempre… un vero tormento!

Purtroppo ti devo confermare che non è possibile zittirla. È un qualcosa che fa parte di te. Anzi più tu cerchi di zittirla e più diventa severa e impietosa. Quello che puoi fare però è allearti con questo giudice,  trasformandolo da nemico a compagno di viaggio, da limite a risorsa, da entità che colpevolizza e deprime a spinta per il miglioramento di te.

Come fare?

Il primo passo è smettere di contraddirlo, lasciandogli libero sfogo ed eventualmente dandogli un appuntamento quotidiano, una sorta di convocazione, in cui possa esprimere tutte le sue critiche di cui dovrai prendere atto e ringraziare.  A poco a poco questo porterà a fargli fare “la cura dimagrante”. Lo trasformerà in un coach alleato. Se questa “dieta” non dovesse essere sufficiente ti consiglio di affidarti ad uno psicologo ad orientamento breve strategico, che, in tempi decisamente ragionevoli, ti potrà aiutare a trasformare questo limite in risorsa.

Un caro augurio,

Dott.ssa Gloria Bezzegato

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