“Ho paura di guidare!”

Ho paura di guidare!

DOMANDA

Cara dottoressa, ho 28 anni e oramai la patente da 6 anni ma ho l'ansia di guidare la macchina soprattutto da sola e per lunghi percorsi, mi blocco. Ho il terrore di guidare e stare in strada e di fare incidenti o di sbagliare io stessa nella guida. Nel guidare da sola mi sento a disagio e ho l'ansia altissima che mi manda in crisi e mi blocca. Non guido oramai da tempo per questo.
Come posso fare?

Elena

Risposta

Cara Elena, la paura di guidare (o amaxofobia) può declinarsi in molteplici forme: ad esempio c’è chi ha paura di percorrere autostrade o superstrade, percepite senza via di fuga; chi di addentrarsi nel centro cittadino, spaventato magari dalla presenza di pedoni e biciclette; chi di percorrere gallerie o ponti, oppure di guidare da soli o percorsi non noti…

Tendenzialmente, per gestire questo timore si tende a mettere in atto dei comportamenti che però si rivelano tutt’altro che risolutivi. Il più delle volte infatti hanno il rovinoso effetto di tenere la persona ancora più ancorata al problema e di farlo peggiorare giorno dopo giorno. Ma quali sono queste tentate soluzioni disfunzionali?

  1. L’evitamento: evitare quello che ci spaventa, se in un primo momento ci fa sentire al sicuro, ha il malaugurato effetto di confermare la pericolosità della situazione e la nostra incapacità di affrontarla. Inoltre l’evitamento si generalizza velocemente. Ciò significa, ad esempio, che se cominciamo con l’evitare l’autostrada a poco a poco saremo portati a evitare tutte le strade che hanno caratteristiche simili.
  2. Chiedere aiuto o farsi accompagnare: l’accompagnatore diventa una stampella a cui ti appoggi sempre, fino a pensare che senza non puoi più camminare.
  3. Prendere precauzioni: ad esempio studiare il percorso, guardare ossessivamente lo specchietto retrovisore, portare con sé acqua, pillole o goccette come un kit di soccorso pronto all’uso.
  4. Tentativo di controllo del pensiero: telefonare a qualcuno per distrarsi (quindi mettendosi effettivamente in condizione di maggior rischio!), tentare di cercare di scacciare i pensieri minacciosi, cercare di convincersi che non ci sia niente di cui preoccuparsi.
  5. Cercare di calmarsi controllando il respiro, il battito cardiaco… Le proprie reazioni fisiologiche, come i pensieri, non si possono controllare! Il tentativo di farlo li fa andare paradossalmente fuori controllo.

Come fare allora? Per interrompere questo circolo vizioso è fondamentale prima di tutto bloccare tutte queste tentate soluzioni disfunzionali. L’approccio breve strategico a questo proposito ha messo a punto tecniche specifiche e appositi stratagemmi. Ti consiglio di rivolgerti ad uno psicologo ad orientamento breve strategico, che, in un numero molto ridotto di sedute, potrà aiutarti a superare questo problema. Un caro saluto

Dott.ssa Gloria Bezzegato

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