Buongiorno, mi chiamo Matteo, ho 26 anni e ho paura di volare. Fino ad oggi ho aggirato il problema convincendo i miei amici ad andare in ferie in località vicine e dicendo a me stesso che tutto sommato non mi interessava andare all’estero… ci sono così tante mete interessanti in Italia! Ho anche rinunciato ad un’opportunità lavorativa che prevedeva frequenti spostamenti aerei, a favore di una posizione con inferiori possibilità di carriera, ma più tranquilla. Ora però ho conosciuto una ragazza che mi interessa molto e che vive a Barcellona. Mi ha chiesto di raggiungerla e vorrei andarla a trovare, ma l’idea di salire in aereo mi fa venire il panico!!! Però questa volta vorrei davvero non lasciarmi sopraffare dalla paura… C’è una via d’uscita?
Matteo
La paura di volare rientra nella categoria delle fobie specifiche. A ben vedere si tratta di una paura del tutto ragionevole… infin dei conti l’uomo si è evoluto per stare con i piedi a terra e non per essere sospeso in volo! In essa possono confluire diversi timori: la paura dell’altezza, il disagio nel dover rimanere in uno spazio angusto senza via d’uscita e il timore di incorrere in incidenti con la sensazione di non avere scampo. Di fronte e a ciò le rassicurazioni delle statistiche che indicano il volo come il mezzo di trasporto più sicuro non portano alcun beneficio.
Fortunatamente questo tipo di fobia non tende a generalizzarsi, ovvero ad estendersi ad altre arre della vita. Ne consegue che, in via teorica, si possa vivere bene anche rinunciando a volare, purché si sia disposti a rinunciare a tipologie di professione che prevedano frequenti spostamenti arerei e a rinunciare a viaggiare per raggiungere mete o persone lontane.
Il punto è: quanto mi pesa dover effettuare questa rinuncia? Quello che scrivi in merito a come hai gestito sino a questo momento la situazione mi porta alla mente la celebre favola di Esopo in cui la volpe, non riuscendo a raggiungere un succulento grappolo d’uva, si autoconvince che sia acerbo e che infin dei conti non valga la pena raggiungerlo! Ora però questa ragazza, ti porta a fare i conti con questo autoinganno e a farlo vacillare: di fronte all’interesse che nutri nei suoi confronti quello di cui ti sei autoconvinto sin’ora non regge più!
Ma si può superare il panico da areo? Fortunatamente sì. L’approccio breve strategico ha messo a punto per questo problema un protocollo di intervento con altissimi livelli di efficacia e di efficienza. Per prima cosa si andrà a lavorare sulla percezione della paura con delle tecniche specifiche. In un secondo momento, verranno date delle precise indicazioni da mettere in pratica il giorno della partenza per rendere la persona in grado di affrontare i vari momenti critici legati al volo. Per un ulteriore approfondimento sul tema ti consiglio il libro “Non c’è notte che non veda il giorno” del prof. Giorgio Nardone ed, eventualmente, di rivolgerti ad uno psicologo ad orientamento Breve Strategico, che, in tempi molto ragionevoli, potrà aiutarti a superare questo problema.Un caro saluto
Dott.ssa Gloria Bezzegato
Dott.ssa Gloria Bezzegato
Psicologa Strategica
ordine degli Psicologi del Veneto n 11199
P.I. 05208830280