Il falso mito del pensiero positivo

DOMANDA

Buongiorno,
mi chiamo Sandro e le scrivo perché sto passando un brutto periodo. Ho ricevuto una forte delusione da una persona cara e questo fatto sta avendo ripercussioni negative anche sulla mia vita professionale. Mi sento depresso. So che per uscirne dovrei essere ottimista, ma non ci riesco. Tutti mi dicono che dovrei “tirarmi su” ma sono in crisi. Come posso fare per pensare positivo?

Risposta

Caro Sandro,

il pensiero positivo è di gran moda ai giorni nostri, quasi un “imperativo categorico”. La maggior parte dei corsi di auto-aiuto e la grande maggioranza dei guru del benessere lo promuovono a gran voce, sostenendo l’opportunità di sostituire i pensieri negativi con immagini piacevoli. Personalmente non sono d’accordo. Il pensiero positivo di per sé funziona, ma solo quando una persona sta già vivendo una condizione di benessere. Diversamente, Il rischio è che il tentativo di cancellare pensieri ed emozioni negative finisca paradossalmente per incrementarli. D’altra parte il “pensare di non pensare è pensare ancor di più”, con la frustrazione aggiuntiva di non essere riusciti nell’intento di pensare positivo. Inoltre va detto che molte volte i pensieri negativi possono essere funzionali: ad esempio il “non sentirmi all’altezza” da una parte può provocare sofferenza, ma dall’altra può diventare una vera e propria spinta al miglioramento permettendo di raggiungere obiettivi insperati. Il nocciolo della questione, quindi, diventa se i pensieri e le emozioni sono, o meno, in qualche modo funzionali. Quando, però, la negatività diventa la percezione dominante della realtà è chiaro che bisogna intervenire…ma, a mio avviso, non certo attraverso il tentativo del controllo del pensiero! I pensieri non si possono controllare, anzi, più cercheremo di controllarli è più perderemo il controllo. Il primo passo quindi sarò quello di accettarli. Inoltre, quello che possiamo fare è, cercare di modificare il nostro agire in modo da vivere delle piccole esperienze che piano piano vadano a costruire una nuova percezione della realtà. Certo, riuscire a farlo non è così scontato! A questo proposito ti consiglio di intraprendere un percorso di consulenza psicologica breve strategica. Con questo metodo lo psicologo, attraverso tecniche innovative e raffinati stratagemmi, ti aiuterà ad imparare a gestire anziché subire la tua quotidianità.

Un caro saluto,

Dott.ssa Gloria Bezzegato

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