La perfezione è nemica dell'eccellenza

DOMANDA

Cara dottoressa,

sono una libera professionista e mamma bambina di 5 anni.  La mia vita è frenetica e cerco di suddividermi tra mille incombenze facendo i salti mortali per gestire tutto nel migliore dei modi, cercando di far quadrare le cose e di avere tutto sotto controllo.

Credo di essere una persona stimata e “realizzata” come si suol dire. Il punto è che sono sempre in uno stato ansioso, mi sento inadeguata nonostante i miei sforzi per gestire tutto nel migliore dei modi.

Quando lavoro sento che dovrei stare di più con mia figlia (quando mi dice che, al parco con la nonna, incontra le amichette con la mamma mi viene un nodo alla gola!) e quando dedico del tempo a mia figlia mi sento comunque  in colpa perché so sto tralasciando delle incombenze lavorative.

Tempo per me ovviamente non ne ho mai.

Come posso fare per gestire tutto e smettere di stare così male?

Risposta

Cara Emma,

la sua sofferenza, è tipica di chi vuole ricercare la perfezione in tutti i campi della propria esistenza.

Presumo che questa caratteristica le sia stata molto utile nel corso della sua vita e che l’abbia aiutata a diventare la donna di successo che sicuramente è. Ma dietro questo vantaggio si nasconde una pericolosa trappola: quella della ricerca dell’ordine e del controllo a tutti i costi. Per vivere bene infatti è fondamentale possedere una certa dose di flessibilità: l’ordine eccessivo può diventare come una stanza di specchi in cui tutto si cristallizza e si irrigidisce.  E tutto ciò che è rigido è estremamente fragile e rischia di andare in frantumi. Ciò significa che per avere pienamente il controllo è necessario avere la capacità di perderlo a volte! Pensi allo sciatore: per raggiungere il massimo della performance deve avere il coraggio di “lasciare andare gli sci” per poi riprenderli, ma senza volerli controllare a tutti i costi in qualsiasi istante…altrimenti cade e perde la gara!

Il concetto è quello di concedersi progressivamente, una piccola imperfezione “un piccolo disordine” per mantenere l’ordine delle cose. Non dimentichi che “la perfezione è nemica dell’eccellenza” (R. Milanese, 2020). Non è semplice, ma con l’adeguato supporto psicologico ci si può riuscire. Questo l’aiuterà anche a recuperare quella dimensione del “piacere”, quei piccoli momenti di piacere quotidiano che mi sembra non stia coltivando… il senso del dovere regna sovrano!

Per quello che riguarda il rapporto con sua figlia mi sento di rassicurarla a gran voce.

I figli hanno bisogno di modelli positivi da imitare, non di madri iperprotettive onnipresenti. Le dirò di più: il grosso problema delle famiglie italiane è proprio un atteggiamento iperprotettivo, che con il buon proposito di eliminare ogni frustrazione ai figli, si finisce per ottenere l’effetto contrario e renderli adulti insicuri. Quindi si ricavi del tempo “di qualità” da trascorrere cn sua figlia, ma non si crucci per non essere onnipresente…non è questo che serve alla sua bambina!

Un caro saluto,

Dott.ssa Gloria Bezzegato

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