Non riesco a dire di no

DOMANDA

Buongiorno, mi chiamo Laura e mi sento stremata. Sono schiacciata dalle esigenze familiari: ho un fratello con una piccola disabilità che richiede parecchie attenzioni. I miei genitori cominciano ad invecchiare, ad avere bisogno di cure e si affidano a me. Mia sorella minore spesso si mette nei guai e mi coinvolge nel risolvere i suoi problemi. Inoltre al lavoro siamo sempre in carenza di personale, quindi devo far fronte a delle incombenze che non mi competono e fare diversi straordinari, per cui non sono neppure retribuita. Il punto è che non so dire di no e tutti si aspettano che io ci sia sempre per loro. Ho una figlio piccolo e mio marito spesso si assenta per lavoro, quindi anche la gestione della vita famigliare ricade su di me quasi completamente. Sono decisamente al limite e non so come farò a reggere la situazione. Come posso uscirne?

Risposta

Buongiorno Laura,
comprendo il suo sovraccarico e lo stress che questo le procura.

La sua situazione mi fa pensare al mito di Atlante, costretto a portare sulle proprie spalle tutto il peso del mondo, con una profonda diatriba tra senso del dovere ("se non me ne occupo io, chi altro può farlo?”) e la consapevolezza di non poter sopportare tutto quel peso per sempre.

La situazione la porta ad un circolo vizioso: più aiuta gli altri, più gli altri saranno dipendenti dal suo aiuto e continueranno a non poter "fare a meno di lei”. Quindi vorrei che riflettesse sul fatto che più continuerà in questo modo e più sarà difficile cambiare strada.

Inoltre c’è un altro aspetto più subdolo, se vogliamo:  dietro “al non saper dire di no” si nasconde  il sottile autoinganno del “più ci sarò per gli altri, più sarò apprezzata”. Ciò che invece questo copione comportamentale tende a produrre è purtroppo l’effetto contrario:  “più fai, meno vali”. Provi a pensarci, quello che è sempre disponibile, e per di più a buon mercato, vale poco!

Per uscire da questa situazione è fondamentale bloccare questo copione disfunzionale, cominciando a cambiare rotta a piccoli passi. Ritengo che una consulenza psicologica ad orientamento breve strategico potrebbe essere un valido aiuto.

Un caro augurio.

Dott.ssa Gloria Bezzegato