Resilienza

Resilienza

DOMANDA

Cara dottoressa,  ho sentito spesso citare il termine resilienza, ma non ne ho mai compreso davvero il significato. Di che cosa si tratta? La ringrazio se mi vorrà rispondere

Sergio

Risposta

Caro Sergio,

rispondo volentieri alla tua domanda. Il termine resilienza è un termine forse abusato in questo periodo di pandemia. Deriva dalla capacità fisica dei metalli di assorbire gli urti senza deformarsi. Tradotta in ambito psicologico, questa caratteristica può essere definita come la capacità di resistere agli urti della vita, non solo senza spezzarsi, ma uscendone arricchiti, migliorati, dando un nuovo slancio alla propria esistenza.

Potremo considerarla come uno dei principali fattore critico di successo per raggiungere i propri obiettivi, qualunque essi siano. Infatti, al contrario di quanto si possa pensare,  spesso le persone che si sono elevate, che hanno raggiunto mete importanti non sono coloro che non hanno avuto difficoltà, che non hanno subito traumi, ma quelle che hanno saputo affrontarli e superarli uscendone fortificati.

La resilienza prevede inevitabilmente un’assunzione di responsabilità: a prescindere da quello che gli riserva il destino, nel bene e nel male, chi è resiliente sa prendersi la responsabilità del fatto che la vita non è quello che ci succede, ma cosa facciamo con quello che ci succede. Chi è resiliente sa attribuire a se stesso la responsabilità dei propri successi o fallimenti, a prescindere da quello che gli accade.

Potremo dire che è l’opposto del vittimismo ma che, invece, fa rima con flessibilità, ovvero con la capacità di assegnare alle circostanze significati nuovi, di vedere le cose da prospettive differenti.

Ciò non significa che le persone resilienti non soffrono, o soffrano meno degli altri, ma che reagiscono.

Ma resilienti si nasce o si diventa?

Se nei bambini sembra esistere una sorta di competenza innata a resistere ai traumi, una sorta di resilienza istintiva, in realtà “La resilienza non è una condizione ma un processo: la si costruisce lottando” (George Vaillant). Ciò significa che questa capacità va coltivata e allenata nel corso della vita.

Sicuramente anche il modello di famiglia in cui il bambino cresce è determinante per predisporre a questa condizione: un bambino cresciuto in un contesto famigliare tendente all’iperprotezione, in cui i genitori si attivano in tutti i modi per  risparmiare ai figli ogni sofferenza, sostituendosi a loro in tutto affinchè non provi alcuna frustrazione, parte sicuramente da una posizione di svantaggio. Il bambino iperprotetto, non avrà avuto la possibilità di fortificarsi nell’affrontare le proprie piccole- grandi sfide quotidiane e, quando dovrà per forza fare i conti con la realtà, non avrà i muscoli abbastanza allenati per sopportare le inevitabili frustrazioni che la vita comporta. Faticherà quindi a diventare una persona resiliente.

Contrariamente a a quanto il senso comune potrebbe portarci a pensare non sono i traumi, quindi a renderci fragili, ma la mancata capacità di far fronte alle frustrazioni.

Dott.ssa Gloria Bezzegato

in cosa posso aiutarti

Psicoterapia Breve Strategica:
  • Attacchi di panico
  • Ansia generalizzata
  • Fobia sociale
  • Fobie Specifiche
  • Ossessioni, Compulsioni, manie
  • Ipocondria e Patofobia
  • Disturbi alimentari
  • Stati depressivi
  • Problemi dell’infanzia e dell’adolescenza
Consulenza Breve Strategica:
  • Problemi di coppia
  • Mobbing e problemi sul posto di lavoro
  • Bassa autostima e fiducia in se stessi
  • Problemi relazionali e sentimentali
  • Momenti stressanti della vita
  • Difficoltà in famiglia o scolastiche
© 2024. «powered by Psicologi Italia». È severamente vietata la riproduzione, anche parziale, delle pagine e dei contenuti di questo sito.
www.psicologi-italia.it