DOMANDA

Cara dottoressa,

mi chiamo Massimo e da sempre sono molto preoccupato per la mia salute. Ho continuamente un problema che mi tormenta a livello fisico, non trovo pace. Sono sempre afflitto da qualcosa… mal di testa sospetti, irritazione della pelle, dolori vari, sintomi respiratori. Temo il peggio… di avere un tumore, il covid o qualche malattia autoimmune. Il medico mi tranquillizza in continuazione, mi dice che clinicamente non ho nulla di rilevante, anche gli esami del sangue e i vari accertamenti che ho fatto sono a posto. I miei genitori e i miei amici mi dicono che sono ansioso e cercano di rassicurarmi, ma la mia preoccupazione non mi molla. Mi faccio un sacco di domande. Sto vivendo sempre peggio e vorrei uscirne, come posso fare?

Risposta

 Buongiorno Massimo,

 Se ho ben capito, sta vivendo in un costante stato di allerta nel timore di aver contratto qualche malattia, interpretando in maniera esasperata ogni segnale che il suo corpo le manda. Di solito, questo sentire è accompagnato dalla ricerca costante di rassicurazioni mediche sui propri sintomi, dal ricercare in internet numerose informazioni, dal parlare con tutti dei propri malesseri e delle proprie preoccupazioni in merito alla salute.

Purtroppo, tutte queste strategie non sono risolutive, anzi tendono a mantenere e ad amplificare il problema. Questa modalità è abbastanza diffusa, tanto più nel periodo in cui stiamo vivendo.

 L’approccio breve strategico ha messo a punto dei protocolli di intervento molto efficaci per affrontare il problema. Le consiglio quindi di rivolgersi ad uno psicologo ad orientamento strategico che potrà aiutarla a gestire la paura e a “riappropriarsi delle sue percezioni corporee”.

È fondamentale che lei riesca ad imparare ad ascoltare e interpretare correttamente i segnali che il suo corpo le invia. Il nostro corpo, infatti, non può in nessun caso essere una “macchina immobile e silente”: è normale che si faccia “sentire”, che ci invii delle informazioni.

Sta a noi saper fare una prima discriminazione riuscendo a non focalizzarci sugli stimoli “ordinari” per riuscire a riconoscere quelli di rilevanza medica. Altrimenti paradossalmente e fatalmente, la nostra preoccupazione esasperata per “cose di poco conto” potrebbe impedire al medico di individuare sintomi degni di nota… un po’ come nella storiella di Pierino e il Lupo in cui, dopo numerosi falsi allarmi, nessuno crede al ragazzo, quando, grida “al lupo!” proprio la volta che il lupo sta arrivando sul serio!

Un caro saluto

Dott.ssa Gloria Bezzegato